IO e TU

 Certamente all’uomo non basta scambiare semplici informazioni. Le funzioni  della parola, che abbiamo studiato altrove, ci fanno definire la comunicazioni autenticamente umana come  un entrare in relazione con l’altro, accoglierlo come persona, accettando nella relazione la possibilità di trasformare se stessi: dialogare infatti è abbandonare ogni  resistenza al cambiamento  ed ogni pregiudizio e lasciare che la parola rilevi a noi stessi il nostro vero < IO >  e l’altro < tu >  che ha davanti. Secondo un pensatore contemporaneo, M. Buber, è il < TU >  che definisce l’< IO >.

L’uomo non esiste che in relazione  ed il dialogo < IO >- < TU > è la forma più vera ed umana di relazione. Il linguaggio, possiamo dunque concludere, ha una funzione rivelativi, poiché ci fa capire chi siamo e chi siano gli e ci colloca in un mondo di relazioni. Esso ha anche una funzione terapeutica, cioè curativa, poiché attraverso un suo buon uso possiamo sconfiggere la malattia mortale della solitudine e dell’isolamento ( nostro e di chi ci sta intorno ).

I Livelli della Comunicazione

Uno dei principi fondamentali studiati da chi oggi si occupa di comunicazione interpersonale è che all’uomo è impossibile non comunicare.Non si comunica infatti solo con le parole, ma anche – come abbiamo già visto -  con gesti e con i silenzi. E’ dunque necessario educare la nostra capacità di comunicare, poiché la qualità dei nostri rapporti umani e dei nostri incontri con gli altri spesso dipende dalla qualità delle nostre parole. E’ stato anche osservato che nella comunicazione esistono due livelli: quello dei contenuti e quello delle relazioni fra le persone che comunicano.Il più importante fra i due è proprio quest’ultimo livello, in quanto molto spesso condiziona ed influenza il primo. Facciamo un esempio:

dire a qualcuno < vammi a prendere un bicchiere d’acqua > è un ‘espressione che indica lo stesso contenuto sia che la rivolga a mio fratello, al quale sto riparando la bicicletta , sia che la rivolga ad una persona che non conosco, qualora capiti a  casa sua. Naturalmente mediante quella stessa espressione ci  rapportiamo in modi molti diversi ( confidenziale o scortese ) a persone differenti in situazioni differenti. Comunicare è dunque sempre un dire, al di là di ciò  che vieni detto, che si è, cosa si pensa dell’altro e qual è la relazione che lega gli interlocutori.

Il dialogo definisce una modalità di relazione di rispetto, di apertura, di parità, di creatività, di libertà: vediamo perché.

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