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Il cuore del Calcio – il calcio come mezzo per la solidarietà: diventa ambasciatore dei valori del calcio nel mondo.

Il calcio sin da piccolo è stato sempre la mia passione. Questa passione mi è stata trasmessa da mio padre e grazie a lui ho sempre tifato per l’Inter.

Il calcio a me piace perché per novanta minuti, mi fa dimenticare i problemi di ogni giorno; l’unico aspetto che però dà fastidio è la violenza che ad opera di qualcuno, fa diventare il calcio uno strumento di disordine impedendo e rimuovendo lo spettacolo a persone che vanno allo stadio solo per divertimento.

Lo sport può essere un mezzo utile per cambiare il Mondo, unire la gente, appianare i dissidi. Lo sport può rinnovare la speranza laddove prima non c’era. Lo sport può risolvere problemi e trovare soluzioni alternative dove la grandi organizzazioni hanno trovato problemi.

L’Inter non è solo la mia squadra del cuore per carattere di gioco, ma anche perché essa è stata una delle Società calcistiche in Italia ad intervenire nel sociale collaborando con WWF, Emergency, ecc.

Quindi, è apprezzabile il suo intervento a livello sociale a favore dei malati, dei carcerati, degli extracomunitari e di tutti coloro che necessitano di un reinserimento nella società. Ad esempio, con la missione “Inter Campus Estero” l’Inter utilizza il calcio come mezzo per aiutare i bambini bisognosi, di età compresa tra gli otto e i quattordici anni.

Ma come l’Inter anche altre società calcistiche, ad esempio Milan, Juventus, Sampdoria promuovono delle iniziative per aiutare i più deboli.

Spesso i tifosi ignorano questo aspetto del calcio finalizzato alla solidarietà, senza scopo di guadagno, un modo per avvicinare tutti anche i tifosi di squadre diverse che spesso vanno allo stadio solo per mostrare il loro lato peggiore.

Molti calciatori sono testimonial di iniziative umanitarie per donare un po’ di felicità e una vita più agiata a chi è stato meno fortunato. Molti altri donano dei fondi a istituti per la ricerca contro le malattie del midollo spinale, quelle celebrali, per la spina bifida o per importanti progetti a tutela della natura e dell’ambiente.

Quanto detto ci fa capire che il calcio può cambiare le cose, migliorando la qualità della vita, dando sostegno a chi è più povero e a chi è più debole. In questo modo anche i più giovani che sono appassionati a questo sport possono contribuire a migliorare la vita di tutti, donando un sorriso ai meno fortunati e la speranza di un futuro migliore.

 

                                                                                       Raffaele  Costantino