Il
linguaggio SQL (standard query language) nasce come linguaggio di interrogazione
di base di dati, ma nel tempo viene arricchito di istruzioni che permettono
anche delle operazioni di modifica dei dati, tanto da poterlo definire più
generalmente linguaggio per basi di dati.
Esso
è un linguaggio non procedurale, in
quanto permette all’utilizzatore di specificare quali dati intende elaborare,
ovvero l’operazione da eseguire su essi e non la modalità di individuazione
dei dati, cioè l’algoritmo per eseguire l’operazione richiesta la cui
definizione ottimale viene lasciata al sistema di gestione.
Pertanto,
SQL può essere usato in modo diretto
da parte dell’utente che fornisce un solo comando alla volta ad un interprete SQL
che ne controlla la correttezza formale, lo esegue e produce in output i
risultati se si tratta di interrogazione o, se si tratta di una richiesta di
modifica, un nuovo messaggio che informa sull’esito dell’operazione.
Le
istruzioni del linguaggio SQL si
possono classificare nel seguente modo:
§
Istruzioni
per la definizione o la modifica dello schema relazionale (DDL)
Ø
Creazione/modifica della struttura delle tabelle;
Ø
Definizione delle visite.
§
Istruzioni
per la manipolazione della base di dati (DML)
Ø
Interrogazione della base di dati
Ø
Modifica della base di dati.