Se la parola non funziona...

 Emigrati dall’oriente gli uomini trovarono una pianura nella regione di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro: Forza! Prepariamoci mattoni e cuociamoli al fuoco! Pensarono di adoperare mattoni al posto delle pietre e bitume invece della calce. Poi dissero: Forza, costruiamoci una città! Faremo una torre alta fino al cielo! Così diventeremo famosi e non saremo dispersi in ogni parte del mondo!

Il Signore scese per osservare la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Disse: Ecco, tutti quanti formano un sol popolo e parlano la stessa lingua. E questo non è che il principio delle loro imprese! D’ora in poi saranno in grado di fare tutto quello che vogliono! Andiamo a confondere la loro lingua, così non potranno più capirsi tra loro.

E il Signore li disperse di là in tutto il mondo; perciò furono costretti a interrompere la costruzione della città.

Parole e Anima

 Francesco De Gregori, cantautore romano, in una canzone in cui descrive con rapide immagini la sua infanzia, esprime in questo modo la sensazione di equilibrio e di serenità di quel periodo:

                                                   ...un bambino...

                                                                 ...e tutto mi sembrava andasse bene

                                                                               e tutto mi sembrava andasse bene,

                                                     tra me e le mie parole...

                                              tra me, le mie parole e la mia anima...

L’uomo, sistema di comunicazione

  Alcuni studiosi hanno definito l’uomo come un sistema di comunicazione, aperto allo scambio con l’esterno. Lo scambio avviene in tre forme: materia, energia ed informazione. Per la sua sussistenza biologica l’uomo ha bisogno di scambiare materia (alimentazione, aria, ecc.) ed energia (calore, ecc.) con l’esterno. Per promuovere invece quella che è la sua più originale vocazione di persona, cioè realizzare se stesso in un progetto comune insieme ad altri, ogni uomo ha bisogno di scambiare <<informazione>> con i suoi simili. Per dimostrare la necessità vitale di uno scambio di informazione con l’esterno da parte dell’uomo, è sufficiente ipotizzare la fine che farebbe una persona costretta a passare la sua vita isolata fra quattro mura, ben nutrita e in un ambiente confortevole, privata però della possibilità di un benché minimo contatto con la realtà umana esterna: dopo poco impazzirebbe e secondo alcuni addirittura morirebbe.

INDIETRO