Cenni storici lingua scritta

 

La lingua scritta inizia a fare la sua comparsa durante il IV millennio a.C. (3500 a.C. circa) e precisamente nell’area Mesopotamica: si tratta di una sequenza di segni pittografici incisi su tavolette di argilla. È questo il più antico sistema di scrittura che ci sia direttamente noto attraverso i documenti. Ma ricostruiamo gli avvenimenti con ordine. L’Homo sapiens è comparso sulla terra circa cinquantamila anni fa, il primo esempio di scrittura si è avuto seimila anni fa, alla metà del IV millennio a.C. come abbiamo detto per opera dei Sumeri, in Mesopotamia. Successivamente gli Egizi intorno al 3000 a.C. inventarono il loro sistema di scrittura, i cinesi nel 1500 a.C., i Maya nel 50 d.C., gli Aztechi nel 1400 d. C..

Prima dell’invenzione della scrittura gli uomini comunicavano per mezzo di pitture e incisioni, oppure in alcune occasioni, quando si doveva mandare un messaggio, si inviavano oggetti simbolici o un disegno che rappresentava una scena. Forme di scrittura pittografica sono state diffuse tra diversi gruppi etnici. Alcune scritture di questi tipo erano alquanto particolari. Ad esempio, gli Australiani e i Papua pitturavano su bastoncini cilindrici; i Paleosiberiani su scorze di betulla; gli Eschimesi su bacchette di osso; vari gruppi etnici africani su pali di legno e su tavolette; gli Indiani nordamericani sulle pelli; in Oceania su conchiglie e su pietre. Con questi sistemi rudimentali di comunicazione si venivano spesso a creare incomprensioni del messaggio. E infatti, ad un certo punto, i Sumeri e successivamente ma di poco gli Egizi, per ovviare alla poca chiarezza, iniziarono ad usare singoli disegni per rappresentare le singole parole (l’albero, l’occhio, la casa, l’orecchio, ecc…). Era nata la scrittura ideografica con migliaia di disegnini perché migliaia erano le parole. In linea di massima potremmo dire che le prime forme di scrittura utilizzavano i pittogrammi, cioè disegni che rappresentavano in modo realistico le cose ( ad esempio il disegno del sole per indicare il sole). In seguito i pittogrammi sempre più stilizzati si mutarono in ideogrammi ( il simbolo viene utilizzato per rappresentare un’idea, i cartelli stradali di oggi ne sono un esempio). Ancora in seguito, i segni cominciarono a rappresentare i suoni e si accentuarono gli elementi fonetici a scapito degli elementi figurativi.La scrittura cinese costituisce un caso particolare. Infatti è la più antica scrittura ideografica tuttora in uso. La scrittura cinese non ha subìto nessuna evoluzione dall’ideografico alle tipologie successive che sono di tipo sillabico-alfabetico. Ciò è certamente dovuto al fatto che la lingua cinese è perfettamente monosillabica, non ha né prefissi né suffissi. Il modo di indicare i suoni e la pronuncia non sono praticamente cambiati, sono quelli di 3000 anni fa. I segni-caratteri sono però tantissimi: la conoscenza di almeno 2000/3000 caratteri è necessaria per leggere il giornale, ma un vocabolario ampio ne comprende più di 40.000. La comunicazione tramite ideogrammi durò per almeno quindici secoli. Certo che ci furono nel tempo dei cambiamenti o se vogliamo delle evoluzioni. Tra i Sumeri si pensò di semplificare i disegnini e si iniziarono ad usare al loro posto dei triangoli allungati come dei cunei che si combinavano in modo diverso tra di loro. Era la scrittura cuneiforme, fatta appunto con segni a forma di cuneo, usata in particolare dal Sumeri, dagli Accadi e dagli Ittiti. I segni rappresentati dai cunei indicavano il suono di una o più sillabe: anche questa scrittura con il passare dei secoli si semplificò passando dai 1200 caratteri del suo inizio ai 500 caratteri verso il 2000 a.C. La scrittura cuneiforme all’inizio venne adoperata per esigenze amministrative e contabili, in seguito anche per raccontare eventi religiosi, storici e per comporre poesie e brani letterari. Anche gli Egizi, intorno al 3000 a.C., elaborarono una loro scrittura che prese il nome di scrittura geroglifica, basata fondamentalmente sulle immagini. Questa scrittura era stata concepita dagli Egizi come un mezzo di comunicazione con l’aldilà. Nelle casse dove erano contenute le mummie sono state rinvenute composizioni religiose in geroglifico dette appunto testi dei sarcofagi.

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