Esempi di gerghi

Fra i gerghi innovanti fondamentale è il linguaggio giovanile, fra l’altro difficile da documentare, e con un rischio, comune anche al parlato colloquiale (come forma più generale): che ciò che oggi costituisce la novità presto invecchi ed entro pochi mesi sia da considerarsi obsoleto e inattuale. C’è infatti uno scambio costante fra questi due tipi di linguaggio e non è facile spesso determinare se sia l’uno a influenzare l’altro o viceversa. In essi sono vistosi e frequenti le espressioni dialettali, ma anche la presenza di veri e propri termini stranieri (forestierismi) o di storpiature rifatte su modelli soprattutto anglo-americani e ispanici; la tendenza all’iperbole, caratteristica del linguaggio giovanile (tutto è "mega" o un "mito"), l’ampliamento del lessico per via di espressioni, o veri e propri tormentoni, diffusi dalla televisione (più raramente dal cinema).

Tutti questi elementi concorrono a formare un’identità del gruppo dei parlanti, sia come gruppo giovanile, sia come appartenente a una particolare realtà geografica: adottare la varietà linguistica del proprio gruppo significa esistere, essere accettati e riconosciuti, e dunque avere buone opportunità di sopravvivere al livello sociale.

Fondamentale in una simile prospettiva è naturalmente la lingua della pubblicità, anche se essa vive nei nostri anni, dopo un lungo periodo di fortuna creativa, un momento di particolare trasformazione: è come se, compresi i meccanismi di fondo che sottostanno alla "trovata" pubblicitaria, il gioco rimane in fondo sempre lo stesso… Questa trasformazione è evidente, sia nella direzione di una "crescita" oggettiva dell’immagine a scapito del testo scritto, sia in un ostentato gusto per l’eversione. D’altro canto, l’intervento sulla qualità visiva del messaggio pubblicitario, a scapito del testo linguistico vero e proprio, ha rafforzato le componenti raffigurative del linguaggio stesso: o simulando con le lettere dell’alfabeto gli oggetti che si vogliono pubblicizzare, o adeguando gli stessi caratteri tipografici a quanto rappresentato, o ancora creando particolari espressioni per le finalità del messaggio persuasivo (es. della pubblicità di un’auto: "piace alla gente che piace").

indietro