Piazza della Libertà




Conosciuta fino al 1860 come "Largo dei Tribunali", oggi porta il nome di "Piazza della Libertà". Tale piazza assunse grande importanza agli inizi del Settecento, quando per iniziativa di Antonia Spinola, moglie del principe Marino III, la sede dei Caracciolo fu spostata dal castello al nuovo grande palazzo costruito all'estremità del Largo, nei pressi di porta Napoli. Agli inizi del Settecento, infatti, la direttrice di espansione della città era sempre più verso la capitale del regno e ciò ovviamente comportò la nascita del nuovo centro direzionale nel largo dei Tribunali. Nel corso del Settecento, dopo il nuovo palazzo Caracciolo, che si andava ad aggiungersi agli edifici conventuali già esistenti dei Francescani e dei Domenicani, si realizzarono al Largo anche altri palazzi di buona architettura, dei quali resta ancora oggi palazzo Testa. Sul lato corto della piazza era, poi, posto il Vescovado, la cui antica sede era situata nell'edificio accanto al Duomo. E' da ricordare che proprio su questa piazza, negli ultimi tre secoli sono passati almeno otto Re. Nel 1735 Carlo III, più di una volta Ferdinando I, nel 1807 Giuseppe Bonaparte, nel 1813 Gioacchino Murat, nel 1826 Francesco I, nel 1854 e nel 1859 Ferdinando II, nel 1863 Vittorio Emanuele II, al cui nome era stato intitolato l'antico "viale dei pioppi" e nel 1901 Vittorio Emanuele III. Ma chi aveva lasciato un ricordo più duraturo e terribile su quella piazza fu il più feroce brigante della nostra storia, Lorenzo De Feo, di Santo Stefano del Sole, il famigerato Laurenziello: vi fu impiccato il 6 maggio 1811.

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