La chiesa e il convento di S. Maria delle Grazie ad Avellino sorsero tra il 1580 e il 1585 su un terreno che era stato confiscato a Giovanni Giacomo Spadafora (appaltatore della Gabella e della taverna della corte) a copertura dei suoi debiti. Nel 1840 si costruí il secondo piano dell'edificio. Il convento, che era stato giá dal 1650 sede di studentato, passó al comune nel 1866 e divenne asilo di mendicitá fino al 1939, quando fu fondata la casa di riposo di Alfonso Rubilli. Il convento nel 1932 fu ceduto in enfiteusi ai Frati. Il complesso ha subito gravi danni dai vari terremoti che si sono succeduti nel 1688, 1694, 1732, 1930, ma i fedeli l'hanno sempre restaurato piú bello di prima. La chiesa si presenta ad una navata con cappele laterali. In una di queste, sulla sinistra, si nota la bellissima tela della "Deposizione" di Silvestro Buono, che rappresenta la tradizione raffaellesca esercitata nel Mezzogiorno. Oltre a contenere personaggi che vivono il pietoso drmma della deposizione, la tela presenta in basso a sinistra un ritratto di un nobile in costume del tempo che sicuramente è quello del probabile committente. Molto importante è anche il trittico posto sull'altare maggiore che rappresenta S. Francesco, la Madonna delle Grazie, S. Gennaro. L'opera in legno sarebbe frutto del lavoro di alcuni frati dell'epoca. Da notare poi gli affreschi del soffitto, di autore anonimo, che sono del secolo scorso: L'Abbraccio di S. Francesco con S. Domenico, L'Abbraccio di S. Felice con S. Filippo Neri e L'Apparizione della Madonna a S. Felice da Cantalice, opera attribuita a Francesco Guarino.